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Passione Metodo Classico: Francesca Carannante

Immagine del redattore: Francesca CarannanteFrancesca Carannante

Ma si può essere campani e produrre bollicine anche senza operare necessariamente in Campania. È il caso di Francesca Carannante, di Bacoli, che, trasferitasi a Milano quando aveva 21 anni per studiare all’Accademia di Belle Arti, ha prima scoperto l’amore per il vino e poi deciso di lanciarsi nella produzione di spumanti Metodo Classico. La zona è quella dell’Oltrepò Pavese che in tema di bolle non ha bisogno di  presentazioni.

Wine tasting experiences


«La passione per il vino è nata nel corso di una esperienza post laurea vissuta in Australia – afferma -. Ho cominciato a studiarlo per cultura personale e, una volta tornata in Italia, le visite in cantina hanno fatto il resto». Francesca, nel tempo, ha ottenuto i 3 livelli W – Set conseguendo la certificazione internazionale e cinque anni fa è diventata socia di una distribuzione di vini, attività che le ha consentito di entrare in contatto con molte piccole realtà.

Il progetto di vinificazione ha preso il via nel 2021 grazie ad una collaborazione con la cantina pavese Fontanachiara e l’enologo Marco Maggi. «Io amo il Pinot Nero – dice – e credo che quello prodotto in quest’area sia straordinario ma ancora troppo sottovalutato».Tre gli spumanti nati in casa Carannante, per un totale di poco meno di 10mila bottiglie all’anno, tutti figli del Pinot Nero in purezza e di un affinamento di almeno 33 mesi in bottiglia: un Dosaggio Zero, unRosè Brut ed unExtra Brut.

Francesca, pur avendo abbracciato il mondo del vino, resta un’amante dell’arte (logo ed etichette sono state disegnate da lei, ndr.) e sogna di rendere sempre più stretto il legame tra questi due mondi. «I miei spumanti – racconta – hanno già inaugurato una mostra fotografica presso ilPalazzo Reale di Milano e sono apparsi in diversi appuntamenti durante la Milano Wine Week. Credo molto nel rapporto tra vino ed arte – aggiunge – perché un calice di vino al pari di un quadro può regalare emozioni forti, ma è soggetto al contesto e allo stato d’animo di chi vi si approccia».

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Fonte: Luciano Pignataro



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